Calvario chirurgico e morte per un anziano: ospedale colpevole e familiari risarciti
La gestione delle condizioni dell’anziano è stata caratterizzata da gravi negligenze, tra cui una diagnosi tardiva delle complicazioni, decisioni chirurgiche discutibili e un insufficiente monitoraggio post-operatorio
Medici e struttura ospedaliera colpevoli per il calvario subito da un anziano che, colpito da una occlusione intestinale, si è ritrovato a subire ben cinque operazioni chirurgiche, con uno strascico ulteriore che ne ha causato, purtroppo, il decesso. Conseguenziale il risarcimento monstre – oltre un milione di euro – per i familiari dell’anziano. Evidenti, secondo i giudici (ordinanza del 31 ottobre 2024 del Tribunale di Cagliari), gli errori compiuti dai medici, errori rivelatisi decisivi nella vicenda dell’anziano. Nello specifico, oltre a gravi errori medici, si fa riferimento ad una gestione superficiale del trattamento post-operatorio, che ha avuto purtroppo un ruolo centrale nel determinare il tragico esito finale. A sostegno della valutazione compiuta dai giudici ci sono le relazioni di diversi consulenti tecnici, i quali hanno posto in evidenza i molteplici profili di responsabilità medica da parte della struttura ospedaliera e del personale. Primo errore grave, secondo i consulenti, è quello relativo alla diagnosi tardiva delle complicazioni post-operatorie. In sostanza, sono stati ignorati o, almeno, sottovalutati gli indici di una complicanza grave. Ciò ha ritardato l’intervento di correzione e ha aggravato così la condizione del paziente. Ampliando l’orizzonte, comunque, per i tecnici la gestione delle condizioni dell’anziano è stata caratterizzata da gravi negligenze, tra cui una diagnosi tardiva delle complicazioni, decisioni chirurgiche discutibili e un insufficiente monitoraggio post-operatorio. E questi errori hanno contribuito in modo diretto e sostanziale alla sofferenza e alla morte del paziente. Tirando le somme, la responsabilità della struttura sanitaria viene riconosciuta in maniera chiara e definitiva, come il risultato di grave negligenza in ambito di malpractice medica, ossia il non avere garantito la corretta esecuzione delle prestazioni mediche.